In un'intervista del 1981 in occasione della presentazione della performance
Quiescente Obliqua alla Galleria d'Arte Moderna di Roma veniva chiesto all' artista di chiarire, nell'orizzonte del suo lavoro, il significato della presenza di materiali linguistici di varia natura."la possibilità per l'artista - rispondeva
Ferruccio Ascari - di porre, ogni qual volta si mette in gioco, la legge fondativa del gioco stesso è anche la possibilità di fare arte entrando in un sistema segnico per passare da una direzione significativa a un'altra. Quando nel mio lavoro utilizzo, oltre all'immagine, la scrittura o il suono o il corpo in movimento di un danzatore o altro ancora, faccio questo: mi muovo per più direzioni possibili e il cambio di dominante è possibile proprio perché questo gioco ormai non ha più regole prefissate; si trasforma continuamente, si svolge per dinamismi formali'. A partire da allora Ascari matura, anche sul piano teorico, quella sistematica polisemanticità che caratterizza il suo percorso artistico nelle sue diverse articolazioni. Utilizzando procedure, materiali e linguaggi diversi procede per cicli di opere che hanno tuttavia un forte legame sul piano concettuale e visivo: il passaggio da un ciclo all'altro è mosso da una ricerca che non conosce tregua, che si pone domande più che dare risposte.