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Babel
In occasione della mostra Il Numinoso a cura Giorgio Verzotti – un progetto espositivo che indagava il senso del sacro nell’arte contemporanea attraverso una selezione di opere realizzate dagli anni Sessanta a oggi creando un dialogo tra più di venti artisti italiani – Ferruccio Ascari ha realizzato Babel, una grande scultura che è anche un’installazione site-specific. Utilizzando la presenza di un lucernario al piano terra della galleria Babel ‘attraversa’ lo spazio longitudinalmente e lo supera. L’opera, alta complessivamente circa otto metri era suddivisa in due parti: la prima andava da terra sino al cristallo, la seconda poggiando su di esso, si sviluppava all’esterno e svettava verso il cielo.
A proposito di Babel…
Conversazione tra Ferruccio Ascari e Daniela Cristadoro
C: La domanda che mi arrischio a farti è di quelle già difficili da porre e a cui è forse ancor più difficile rispondere: che relazione c’è, se pensi vi sia una relazione, tra la tua arte e il ‘sacro’?
A: Non lo so. Il mio lavoro ha soprattutto a che fare con ciò che non so. Mi metto ogni giorno al lavoro per entrare, in qualche modo, in relazione con ciò che non conosco. Attraverso l’arte tento un contatto con ciò di cui avverto la presenza e che pure mi è ignoto. Se questo ‘ignoto’ fosse possibile chiamarlo ‘sacro’, allora il mio lavoro potrebbe averci a che fare, non so…
Babel, ferro, cm. 250 X 260 x 800 circa, veduta interna dell’installazione, Building Gallery, Milano 2022
Babel, ferro, cm. 250 X 260 x 800 circa. Veduta esterna dell’installazione, 2022