A Volterra, il chiostro del quattrocentesco Palazzo della Pinacoteca veniva assunto nella sua qualità di spazio chiuso, finito nelle sue perfette, classiche proporzioni. Il corpo curioso di un danzatore (di nuovo Gustavo Frigerio) lo indagava seguendo e contraddicendo un tracciato di segni/disegni luminosi predisposti dall’artista. Come a Villa Ponti alcuni elementi dell’architettura venivano enfatizzati e insieme azzerati attraverso sfondamenti prospettici di tipo illusionistico.
Notturna. Installazione ambientale e sonora/dance-performance, Volterra, Pinacoteca, 1983 [PE0014]